Una piccola impresa meridionale

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Una piccola impresa meridionale

Come da tradizione, pubblichiamo la Relazione di Impatto di Sagelio relativa all’anno 2019. Potete consultarla in alto o a questo link.

L’impact report è infatti un obbligo di legge per le Società Benefit come noi, ovvero aziende che ai sensi di una legge poco nota di fine 2015 si impegnano a contemperare legittime esigenze di crescita e profitto con il raggiungimento di un impatto positivo sulle comunità in cui operano.

Siamo un’azienda microscopica e piena di difetti, siamo come tutte le altre imprese in balìa degli eventi di questi mesi e la sfida per la crescita sarà ancora più dura di quanto non lo fosse prima. Eppure, dalla fondazione, ci siamo detti che se dovevamo fare un’impresa, era fondamentale che la facessimo per bene.

Leggendo questo report, sono due i pensieri che ci vengono in mente.

1. Che figata.

Proprio per il fatto di essere piccoli, insignificanti, marginali eccetera, l’impatto ottenuto dalla nostra microbica realtà è bellissimo da leggere. Dimostra che basta cambiare approccio, e anche solo osservare meglio quello che si fa, dando il giusto valore alle cose e alle persone, per fare qualcosa di cui essere un pochino fieri.

Ad esempio, a Sagelio sono serviti tre anni per superare i famigerati ottanta punti del Benefit Impact Assessment, al di sotto dei quali un’azienda è considerata distruttrice di valore. E siamo nati come impresa orientata alla sostenibilità per definizione! Quest’anno, complice il passaggio a fonti interamente rinnovabili per l’approvvigionamento energetico e una maggiore attenzione alla logistica dei fornitori, dovremmo esserci riusciti e quindi eleggibili all’ambita certificazione di B-Corp. Adesso siamo in fase di valuazione con l’ente certificatore, e attendiamo con fiducia i risultati.

Ma anche lo sforzo economico importante di gennaio, con cui abbiamo acquistato venti carrubini niente male per onorare la promessa fatta a noi stessi di piantare un albero in un’area verde abbandonata sul nostro territorio per ogni stazione di ricarica installata – anche al fine di aumentare la CO2 risparmiata per il report 2020 :).

Anche quello sforzo, dicevamo, è un qualcosa di bello, sensato, utile, e il fatto che non sia una mancetta di buonismo, ma al contrario rientri nel nostro piano aziendale, nei nostri obiettivi di bilancio, nelle nostre riunioni strategiche e nei nostri budget, rende il fare impresa qualcosa di leggermente più etico.

Il che ci porta al secondo punto.

2. Che peccato.

Cosa succederebbe se tutte le imprese italiane affrontassero il business con l’approccio delle società benefit?

Cosa va fatto perché questo possa accadere?

Di nuovo, se una microimpresa come la nostra, da fatturato a sei zeri solo contando le cifre dopo la virgola, è riuscita ad avere questo impatto, limitato ma fisico, visibile – cosa mai succederebbe se questa filosofia fosse condivisa da tutti, se fosse considerata come il modo naturale di fare impresa? Dalla start-up alla partecipata statale, dalla bottega alla fabbrica, senza alcuna velleità di fighettismo ed elitarismo, ognuno con il suo pezzo di missione per avvicinare la Terra a quegli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile sempre più vicini e sempre più lontani.

Potrebbe non essere così impossibile. In un recente intervento con Ashoka, il portavoce di ASviS Enrico Giovannini, parte della task force “Colao” per la famigerata fase 2, ha valutato la possibilità di aggiornare gli obiettivi di rendicontazione per alcune categorie di impresa, imponendo la reportistica di sostenibilità, almeno per costringere le imprese a ragionare sul tema. Un approccio lontanissimo dalla volontarietà, ma probabilmente un punto di partenza necessario.

Intanto, con Sagelio siamo entrati in Assobenefit, l’associazione di categoria che raduna le Società Benefit d’Italia, con l’intenzione di portare la prospettiva del mondo delle start-up e delle imprese del Mezzogiorno, decisamente sottorappresentate.

Ma continuiamo a credere che la propaganda migliore siano i fatti: siamo al lavoro nel sottosuolo per una ripartenza col botto, rendendo questo 2020 lo spettacolo che ci meritiamo. Stay tuned.

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