Le 10 fake news più comuni sulle auto elettriche

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Le 10 fake news più comuni sulle auto elettriche

Negli ultimi tempi, soprattutto dopo il tragico incidente di Mestre, fake news e dicerie infondate si sono diffuse sempre più sui veicoli elettrici, anche tramite le istituzioni che hanno strumentalizzato la questione. Federcarrozzieri in questo senso ha dato una risposta smentendo coi fatti dieci voci.

1. “LE AUTO ELETTRICHE PRENDONO FUOCO FACILMENTE

I veicoli elettrici, riporta Federcarrozzieri, presentano lo stesso rischio di incendio delle auto a motore termico. La presenza di una batteria al litio non aumenta affatto le possibilità di incendio, come paventato a seguito dell’incidente: a cambiare sono solo i tempi tecnici per spegnere le fiamme che sarebbero più lunghi. Semmai, le vetture a rischio sono quelle ibride in quanto presentano più elementi meccanici ed elettronici.

2. “INQUINANO COME LE AUTO A MOTORE TERMICO, SE NON DI PIÙ”

I dati diffusi dalla Società Italiana di Medicina Ambientale (SIMA) sostengono che le auto elettriche emettono il 69% in meno di CO2 in atmosfera rispetto ad una vettura a gasolio. In più, la SIMA comunica che l’energia necessaria per ricaricarle proviene spesso da fonti rinnovabili come eolico e solare.

3. “I MOTORI A BENZINA E DIESEL NON INQUINANO PIÙ”

Sicuramente le auto a motore termico hanno fatto passi avanti sul fronte delle emissioni, ma restano sempre un problema per la qualità dell’aria. Bisogna tener conto, poi, che l’efficienza di un motore elettrico è tra l’80-90%, quella di un veicolo a benzina si ferma al 30% e un veicolo a diesel non supera il 40%.

4. “LE BATTERIE NON SI POSSONO SMALTIRE”

Anche questa è un’inesattezza, e il comunicato di Federcarrozzieri è esaustivo in questo senso: “Le batterie possono essere riciclate e riutilizzate per creare unità di stoccaggio energetico per impianti fotovoltaici, prolungando il loro ciclo di vita sotto altre forme.”

5. “VANNO RICARICATE DI CONTINUO PERCHÉ HANNO BASSA AUTONOMIA”

Forse la bufala più grande e più diffusa. Con una batteria da 50 kWh, infatti, si percorrono in media 250-300 km, e numerose auto montano oggi batterie da 75/100 kWh che quindi aumentano ancor più l’autonomia. Il consumo dipende, come nelle auto a motore termico, da tanti fattori: stile di guida, tipo di percorso, velocità, peso ecc.

6. “RICARICARE UN’AUTO ELETTRICA È MOLTO COSTOSO”

Questo è addirittura il peggior momento per questa affermazione, visti i notevoli aumenti dei carburanti. Le società che si occupano di stazioni di ricarica (tra cui Sagelio), infatti, offrono pacchetti e abbonamenti per fidelizzare i clienti e che consentono considerevoli risparmi sui costi.

7. “IN ITALIA NON CI SONO ABBASTANZA COLONNINE”

Il numero di stazioni va ovviamente rapportato al numero di EV circolanti. Come riporta anche Motus-E, ad oggi si contano più di 45.000 punti di ricarica e sono in netta crescita. Il numero di auto elettriche circolanti ad ora è pari a 209.000, una proporzione adeguata che smentisce questa tesi.

8. “LE BATTERIE NON SONO IN GARANZIA”

Oggi quasi tutte le batterie hanno una garanzia di almeno 8 anni o 160.000 km, e del miglioramento di componenti e prestazioni. Ci sono poi studi che verificano che dopo i 160.000 km le batterie conservano un 70-80% di carica iniziale. Motivo per cui il tasso di sostituzione si aggira solo intorno all’1,5%.

9. “NON CONVENGONO PERCHÉ COSTANO DI PIÙ RISPETTO A QUELLE A BENZINA”

È vero, i listini sono ancora alti. I prezzi però stanno scendendo velocemente avvicinandosi a quelli delle vetture “tradizionali”. Federcarrozzieri specifica poi che ad una spesa iniziale maggiore si rapporta un risparmio successivo su più voci come bollo, rifornimento, assicurazioni e parcheggi.

10. “HANNO COSTI DI MANUTENZIONE PIÙ ELEVATI”

È l’esatto contrario. Ciò che può venire a costare di più sono solo gli interventi in caso di sinistro con danni a motori e carrozzerie, giacché le EV hanno una componentistica più particolare rispetto alle auto comuni.


Sono queste le 10 fake più diffuse a cui Federcarrozzieri ha saputo dare una risposta più che esauriente, ma per ulteriori informazioni Sagelio resta a disposizione.

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